Forse l’essere nata in una cascina ha contribuito a costruire questo legame, che dal 2012 si è trasformato in qualcosa di più solido: la natura è diventata il perno intorno al quale tutto il resto gira.
Ho iniziato a desiderare di conoscere di più, di studiare tutto ciò che la riguardasse. Mi sono appassionata al mondo alimentare e alle attività che mi permettono di instaurare un contatto diretto, profondo e essenziale con essa: ho iniziato a meditare, a coltivare un orto e ad andare in montagna.
Fino all’età di sei anni ho vissuto in un posto che si chiama Belvedere: è una cascina isolata, circondata solo da prati e boschi; ormai è vecchia, cade un po’ a pezzi, ma ogni finestra è un’opera d’arte. D’inverno faceva troppo freddo e quando pioveva l’acqua entrava dal tetto; ci siamo trasferiti in paese, ma non abbiamo mai smesso di tornarci, ogni weekend e ogni estate.
Sento ancora il calore di quella casa, il profumo del legno, delle piante e degli animali. Era tutto così semplice, ma meravigliosamente appagante.